lunedì 30 dicembre 2013

Zelten trentino senza glutine e bilanci

crostini ai fegatini

Siamo giunti alla fine di un anno intenso, bello e faticoso.

Cosa ricorderò del 2013?

Una figlia meravigliosa che sta diventando grande a grandissimi passi e non sono pronta

Un figlio decenne pieno di curiosità e di vita, ma così agitato che ci fa vedere i sorci verdi

Un compagno e marito con cui sto insieme da 13 anni e con il quale è una gioia costruire insieme la nostra vita, giorno dopo giorno

La fatica e il divertimento di rimettersi a studiare a quasi 50 anni e aver preso l'abilitazione per insegnare Matematica. Ma quant'è bello studiare!

La fatica e la gioia di fare servizio al CNGEI
  
Una casa rimessa a posto per le nuove esigenze familiari, proprio bella

La nascita di Gluten Free Travel & Living, un bellissimo progetto che è solo agli inizi e avrà molto da raccontare nei prossimi mesi

Lo splendido Starbooks, che conoscevate già ma che sta crescendo a vista d'occhio e ci porterà ancora tante incredibili sorprese il prossimo anno

L'ora del paTÈ, libro e progetto a cui sono orgogliosa di aver contribuito

EXTRADolci, un altro libro in cui sono presenti ben tre mie ricette

Ma anche, purtroppo

la desolazione di una società in cui non mi riconosco e che vedo sempre più precipatare verso il baratro

.... 47 anni, che sono quasi 50, sentirli tutti e non essere affatto contenta.

Vabbè, sul fatto di essersi fatta venire l'influenza proprio il 29 dicembre stendo un pietoso velo: sono più i capodanni in cui qualche membro della famiglia, di solito i piccoli, era malato, che quelli normali. Si vede che l'essermi ammalata io è un segno dei tempi...

Influenza a parte, sono pronta per il 2014? Si, sono pronta per l'anno I would prefer not to.

E per festeggiare vi lascio una ricetta tradizionale delle feste di casa mia, lo Zelten (quello trentino, non ci sbagliamo!)

La dose è per due torte, perché lo zelten è come la pastiera, non se ne fa mai uno solo, c'è sempre qualcuno a cui regalarlo...

Zelten trentino
(per 2 torte da 20-22 cm)
Ingredienti 
  • 150 g farina di riso (¶)
  • 100 g di farina di grano saraceno (¶)
  • 80 g di fecola di patate (¶)
  • 50 g di fecola di tapioca (¶)
  • 100 g zucchero
  • 125 g burro
  • 1/2 bustina di lievito (¶)
  • 2 uova
  • 3 cucchiai di miele
  • 300 g fra noci e nocciole (già sbucciate)
  • 250 g fichi secchi (¶)
  • 70 g pinoli
  • 75 g uva passa
  • qualche mandorla sbucciata
  • 1 bicchierino di brandy
  • la buccia di un arancio grattugiata
  • pangrattato per la tortiera (¶)
  • 1/4 l latte
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere presentare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.
ATTENZIONE AI FICHI SECCHI, POSSONO ESSERE INFARINATI ESTERNAMENTE!!!!

Preparazione
Sbattere il burro molto a lungo, finché diventa una crema, e a questo punto aggiungervi le uova e lo zucchero. Passare al setaccio la farina insieme al lievito, amalgamarla al composto insieme ad un pizzico di sale, al latte ed al miele.

Triturare finemente le noci, le nocciole, i pinoli, l’uva passa ed i fichi secchi lasciando da parte qualche gheriglio di noce intero e le mandorle sbucciate, che serviranno per la decorazione.

Aggiungere alla frutta secca tritata la buccia dell’arancio grattata ed il bicchierino di brandy. Amalgamare bene la frutta secca all’impasto, metterla in una teglia precedentemente imburrata e cosparsa di pangrattato, e decorare col le noci e le mandorle avanzate.

Cuocere in forno ben caldo per 40 minuti circa.


La ricetta è tratta dal mio libro, pubblicato da Giunti Editore.

http://www.giunti.it/libri/cucina/pasticceria-gluten-free/

venerdì 20 dicembre 2013

Crostini ai fegatini per il 100% Gluten Free (fri)Day

crostini ai fegatini

Mi sembra di essere il Bianconiglio, ma saltare di nuovo l'appuntamento con il 100% Gluten Free (fri)Day mi scoccia troppo.
Avrei anche un sacco di cose da raccontarvi, ad esempio sul mio assurdo mestiere.
Oggi era l'ultimo giorno di scuola, se Dio vuole e finalmente, e non vedo l'ora che finiscano pure le vacanze, che ho inzeppato di cose nemmeno fossero il tacchino ripieno del Thanksgiving.

Spero in un nuovo anno, senza impegni, senza vincoli, senza troppo  senso del dovere, un anno di leggerezza in cui mi piacerebbe riuscire a dire almeno un NO al giorno. Ovviamente al di là degli impegni di lavoro, che sono sacri e portiamo pure avanti volentieri, ma gli impegni veri, non le fregnacce che ci portano via un sacco di tempo e non aggiungono una virgola a quello che diamo ai ragazzi.

Che la parola d'ordine del nuovo anno sia I WOULD PREFER NOT TO.

O vediamo se a dichiararlo funziona!!!!

E visto che Natale si avvicina, li vorremo fare un paio di crostini ai fegatini per il pranzo di Natale, o no?

Crostini ai fegatini
Ingredienti (per 6 persone)
  • 450 g di fegatini di pollo già puliti e nettati
  • 1 cipolla rossa
  • 4 filettini di acciughe dissalati
  • 2 cucchiai di capperi dissalati
  • 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
  • brodo di carne
  • olio extra-vergine di oliva
  • un paio di foglie di salvia
  • pane toscano (¶)
  • sale
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere presentare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

La salsa per i crostini, a parte la presenza del pane, è un cibo senza rischi di contaminazioni, e per questo particolarmente facile da preparare per un amico celiaco, che magari si porterà il suo pane da casa.

Preparazione
Fare un battuto con la cipolla e farla sudare con un po' d'olio in un pentolino dal fondo pesante.

Quando la cipolla è appassita mettere in fegatini nella pentola, e far cuocere 10 minuti senza coperchio.

Aggiungere i filetti di acciuga, le foglie di salvia, i capperi dissalati e sfumare con il  vino.

Togliere dalla pentola e tritare a coltello. Rimettere in pentola, aggiungere il concentrato di pomodoro e un mestolino di brodo. Cuocere per un quarto d'ora, aggiustare di sale e pepe e servire.
Se dovesse attaccare aggiungere un altro mestolino di brodo ma senza esagerare: la salsa per i crostini non deve risultare troppo liquida.

Servire tiepido con fettine di pane toscano senza glutine, abbrustolite e bagnate leggermente nel brodo, dal lato opposto a quello sul quale si spalma la salsa di fegatini.

 %%%%%%%%%%%%%

Con questa ricetta partecipo al 100% Gluten Free (fri)Day, una gran bella iniziativa di Gluten Free Travel & Living, per condividere la buona cucina senza glutine con tutti, celiaci e non.

Le regole oramai dovreste saperle, ma vi lascio il nostro banner perché è sempre meglio ripetere.

gluten_free_friday

Semplice, no?
E allora, vi aspettiamo in tanti per il 100% Gluten Free (fri)Day! #GFFD

giovedì 19 dicembre 2013

Zaletti senza glutine all'extravergine per EXTRAdolci: il libro!!!


Avete presente l'olio d'oliva, vero?
Quello extra-vergine, non contraffatto, che ha un buon sapore e un buon profumo ed è sano e sa di terra, di casa, di campagna e di buono?

Lo sapevate che ci si possono fare i dolci e vengono benissimo?
"Ma io non so come si fa..."
"Io l'olio per i dolci lo uso solo per friggere..."
"Figurati! Dolci con l'olio d'oliva... verranno pesantissimi!"

Ecco, vedete che non lo sapete. Sarà bene che vi attrezziate allora.
Come?  
Ad esempio comprandovi

EXTRAdolci
64 ricette a base di Olio Extravergine di oliva
ideate e sperimentate da 42 cuoche della rete.

Chi lo pubblica?
Cinquesensi editore di Lucca

Quanto costa? 
Poco, 10€

Per informazioni più dettagliate sul libro, eccole qui.
E di chi sono le ricette? Ma nostre! Ad esempio ce ne sono addirittura tre mie!
Prima fra tutte la  semolina senza glutine con frolla all'olio quella con cui sono arrivata terza al concorso EXTRAdolcemente (mica pizza e fichi!!! ma senza glutine, in ogni modo...)
Le altre due sono inedite, quindi vi tocca comprare il libro, se le volete scoprire.

64 ricette di dolci all'extravergine, fra le quali troverete ovviamente la ricetta che ha vinto il concorso, i bigné siciliani all'olio extra-vergine di oliva di Maria Greco Naccarato (la bella foto di copertina è proprio della ricetta di Maria), la ricetta che è arrivata seconda, il soufflé glacé all'extra-vergine con sfoglia di cioccolato fondente con olive candite, della spumeggiamente Cristina, e tantissime altre.

Dato che sonoi molto generosa, vi lascerò qui un'altra delle ricette pubblicate sul libro, dei biscottini che possono venir utili per Natale.

Untitled


Zaletti all'extravergine
(per 30 biscotti)
Ingredienti
  • 100 g di farina di riso (¶)
  • 20 g di amido di tapioca (¶)
  • 30 g di fecola di patate (¶)
  • 150 g di farina di mais fioretto (¶)
  • 80 ml di olio Extravergine di oliva
  • 100 g zucchero semolato
  • 2 g di xanthano(¶)
  • 3 tuorli
  • 1 albume
  • 60 g di uvetta sultanina
  • 4 cucchiai di Vin Santo
  • 1 pizzico di sale
  • 1 cucchiaino da tè di lievito in polvere (¶)
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono presentare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

Preparazione
Mettere a bagno l'uvetta nel Vin Santo per 30 minuti. Scolarla, tenendo da parte il liquido rimasto.
Preparare l'impasto: con un mixer a immersione preparare un'emulsione con i tuorli e l'olio extravergine, versando a filo l'olio. Aggiungere lo zucchero, le farine setacciate insieme al lievito, il Vin Santo tenuto da parte, l'albume, il pizzico di sale. Impastare velocemente e, per ultima, aggiungere anche l'uvetta. Fare riposare in frigo per mezz'ora.
Preriscaldare il forno a 180 ° C.
Togliere dal frigo l'impasto, e toglierne dei pizzichi della grandezza di una piccola noce. Con le mani, appiattirli ad un'altezza di 5 mm circa e disponerli abbastanza distanziati su due placche rivestite di carta-forno
Infornare una placca alla volta, facendo cuocere per 15 minuti circa.
Una volta cotti, estrarre la placca dal forno e far raffreddare i biscotti su una gratella per dolci.

lunedì 16 dicembre 2013

Raviole senza glutine per un pdf specialissimo!

raviole 


Oggi è uscito il pdf di Natale di Gluten Free Travel&Living.

È, manco a dirlo, bellissimo. Non è marketing, è proprio bello di suo!
Contiene un sacco di bellissime ricette natalizie italiane e straniere. Tutte senza glutine.

Anche io ho dato un mio piccolo contributo, ma questo non conta, il fatto è che è proprio bello, e utile, da stamparsi e tenere, come riferimento per questo e i prossimi Natali.

Beh? Cosa aspettate ad andarvelo a vedere, sfogliare, scaricare?

http://issuu.com/glutenfreetravelandliving/docs/dolcidalmondo



E per rimanere in tema, oggi vi proporrò una ricetta natalizia.
Che potrete trovare anche nel pdf? Ma non sia mai! Altrimenti vorrebbe dire che sono una persona efficiente e organizzata.
Il fatto è che questo raviole e bensone, dolci delle feste tipici dell'Emilia pede-appenninica, li ho fatti solo ieri, non ho fatto a tempo a proporli per il pdf.
Però mi piacciono tanto! Pur essendo dolci poveri, semplici hanno davvero un loro perché: una frolla morbida, un po' di marmellata, un po' di frutta secca, niente di più, ma quel poco che c'è sta benissimo insieme, e sa di inverno, di neve, di nebbia, di freddo, del profumo della stufa in un canto.

Anche la marmellata rispecchia in pieno questa filosofia: è la marmellata di Saba, che ricordo faceva sempre mia nonna Maria, il pentolone in cortile, al tempo della vendemmia. Si fa con il mosto d'uva, e la frutta che la stagione ammannisce: pere e mele cotogne, mele, zucca... Una marmellata poco dolce, molto soda, perfetta per crostate e dolci farciti.

Oggi che mia nonna Maria non c'è più, da tanti anni, la fa mia zia, non più nel cortile ma nel forno di casa.
È un testimone che non ho ancora preso, ma non voglio mancare l'appuntamento, la Saba in questa casa ci dovrà essere sempre, anche quando la zia, che oramai ha i suoi anni, non avrà più voglia di farla.

Anche perché a mia figlia questi dolcetti poveri e poco dolci piacciono molto, quindi non posso tradirla.

Li ho fatti per portarli alla festa natalizia del judo, sport che fanno i miei figli.
Erano un bel po'... E sono finiti in un batter d'occhio.
Commento di un amico "Certo che voi celiaci non vi fate proprio mancare niente..."
Perché, forse dovremmo?

Andate a guarda il pdf, che è davvero ricchissimo, e prendetevi in più questa ricetta.

raviole


Raviole
Ingredienti
  • 100 g di farina di riso (¶)
  • 30 g di amido di tapioca (¶)
  • 100 g di amido di mais (¶)
  • 20 g di farina di mais fumetto (¶)
  • 100 g di zucchero
  • 1 uovo
  • 100 g di burro
  • 1/4 di bustina di lievito per dolci  (¶) 
  • 1 cucchiaino di miele millefiori
  • 1 cucchiaino di polvere di arancia
  • la buccia grattata di un limone
  • cannella in polvere  (¶)
  • Saba (o, in sostituzione, una marmellata soda e poco dolce, ad esempio prugne) (¶)
  • 1 tuorlo
  • latte 
  • 1 pizzico di sale
  • 1 pera
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere presentare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.


Preparazione

Preriscaldare il forno a 180° C.

Nel frattempo setacciare le farine e gli amidi con il lievito. Fare la fontana e mettere in mezzo il burro a temperatura ambiente e un pizzico di sale. Mescolare con la punta delle dita fino ad ottenere un briciolame fine.
Aggiungere lo zucchero, la polvere di arancia, la buccia grattata del limone, un cucchiaino di cannella, l'uovo, e il cucchiaino di miele. Impastare velocemente con la punta delle dita.
Smettere appena si ottiene un impasto omogeneo, fare la palla e mettere in frigo per almeno mezz'ora.

Stendere la pasta ad un'altezza di 1/2 cm massimo, e tagliare dei cerchi con un coppapasta di 6,5 cm di diametro (ma va bene anche 7 o 8 cm, dipende da come volete fare grandi queste raviole).

Sbucciare la pera, togliere il torsolo e tagliarla a pezzettini piccoli.

Nel mezzo di ogni cerchio di pasta mettere un pezzettino di pera (è comunque opzionale) e un cucchiaino di marmellata.
Richiudere le raviole su se stessa, come fossero appunto ravioli, pressare per far aderire bene i bordi e decorare con i rebbi di una forchetta.

Sbattere il tuorlo d'uovo con un paio di cucchiai di latte e spennellare su ciascun raviolo.

Far cuocere nel forno per una ventina di minuti.

Si conservano egregiamente in un contenitore chiuso.

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Le raviole sono anche sul libro
Quale libro? Ma il mio.


http://www.amazon.it/dolce-gluten-free-Pasticceria-glutine/dp/8844044838/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1415356382&sr=1-1&keywords=il+dolce+gluten+free
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Vorreste mica anche la ricetta del bensone (che poi è molto simile alle raviole, per quel che riguarda impasto e ripieno, ma ben sappiamo che in cucina la forma è sostanza, quindi cambiare forma vuol dire cambiare radicalmente dolce...)?

La trovate proprio oggi su La cucina di D. :-)

bensone e raviole 

martedì 10 dicembre 2013

Il primo Giveaway di Gluten Free Travel & Living

Come forse saprete, o forse no, sono parte della redazione di Gluten Free Travel & Living, il blog di informazione a tutto tondo sul gluten free.
Io ho cominciato a collaborare da dopo l'estate, ma GFTL esiste già da 6 mesi, ed è attivissimo: oggi si pubblica il post n.100!
La redazione è composta da un gruppo di celiache, mamme di celiaci, donne esperte e motivatissime, che rendono possibile la redazione di una rivista online che parla di tutti gli aspetti della vita di chi è costretto a dire ciao al glutine, che siano viaggi, alimentazione fuori casa, organizzazione della cucina, cibo, novità mediche. Le prime soddisfazioni cominciano ad arrivare e le nostre ricette sono approdate anche in edicola con la rivista A TAVOLA di dicembre. Viaggi, medicina, alimentazione, raccolte di ricette a tema, consigli per i neo-diagnosticati, recensioni su ristoranti e novità sui prodotti senza glutine: tutto questo e molto altro vi offre il nostro blog.

E visto che Natale è alle porte e, secondo noi, meritate un bel regalo per averci seguite fin qui, abbiamo organizzato il nostro primo Giveaway.

Partecipare è semplicissimo.
Prelevate il banner che vedete qui sopra e inseritelo nel vostro blog per tutta la durata del Giveaway.
Lasciate un commento a questo post rispondendo a questa semplice domanda:

Qual è l'articolo di Gluten Free Travel & Living che vi è piaciuto di più ?

Avete tempo fino al 6 gennaio 2014. Cosí continuerete a festeggiare con noi anche dopo l'epifania!
Estrarremo a sorte (random.org) il nominativo del vincitore che comunicheremo subito con un post dedicato il 7 gennaio 2014.

Per chi ha un blog: chiediamo di prelevate il banner che vedete qui sopra e inserirlo nel vostro blog per tutta la durata del Giveaway con il link a questo post di GFTL

Per chi ha un account Facebook: condividete sulla vostra bacheca questo post e lasciate anche un commento nel post del give away della nostra pagina facebook

Per chi non ha un blog e facebook: scriveteci a gftravelandliving@gmail.com dicendo che partecipate al giveaway

Il  primo Giveaway di Gluten Free Travel & Living

Cosa si vince? 
Per scoprirlo andate a sbirciare su Gluten Free Travel & Living

venerdì 6 dicembre 2013

Pasta al pesto di cavolo nero per il 100% Gluten Free (fri)Day

PASTA PESTO CAVOLO NERO

Loro sono stati uno dei primi blog di cucina che ho avuto la fortuna di incontrare, cinque anni fa.
Sono rimasti un'isola felice, coerente, fedele a se stessa.
Quando passo da loro sono sicura che leggerò qualcosa che mi piace, col quale mi sento in sintonia. E non parlo solo delle ricette, anche se pure sulla cucina mi sono stati mentori: il primo pan brioche è merito loro. E il primo pain d'epices. La lonza arrabbiata è diventato un classico a casa nostra. 
Eppure su questo blog ci sono pochi tributi ai Cuochi di carta. Questo è male.

Cerco di porre rimedio oggi, il 100% Gluten Free (fri)Day, iniziativa alla quale hanno molto gentilmente e con il consueto understatement deciso di aderire.

Questa pasta l'ho vista sul loro blog nemmeno dieci giorni fa, ed è la seconda volta che la rifaccio. Ho fatto miei i loro suggerimenti (passare al mixer il cavolo, così viene un pesto cremoso) e oggi ho aggiunto della ricotta salata, che devo dire ci sta proprio bene, anche se "declassa" il piatto da vegano a semplicemente vegetariano. 

Grazie Kat, grazie Remy, un giorno o l'altro vorrei proprio venirvi a trovare nella vostra bellissima regione che sono sicura sentirei un po' casa.

Ne approfitto anche per fare gli auguri alla mia amica Michela, che sta dall'altra parte del globo da tanti anni, lì ha cresciuto le sue figlie e si è costruita una vita, ma per me è ancora la mia carissima Michela di quando eravamo entrambe (un po' più) giovani, con la sua ironia e la sua capacità di affrontare con un sorriso, sdrammatizzando, ogni difficoltà.
Buon Compleanno Michela! 

Questo post è grande e accogliente, penso che ci possiate stare tutte e tre, Kat, Remy e Michela, e sono anzi sicura che andreste parecchio d'accordo.

Pasta al pesto di cavolo nero, pomodori secchi e nocciole
(da una ricetta dei Cuochi di Carta)
Ingredienti (per 4 persone)
  • 320 g di pasta senza glutine (io casarecce integrali Nutrifree) (¶)
  • un cespo di cavolo nero non troppo grande
  • 4 pomodori secchi 
  • un paio di fette di pane secco (¶)
  • un paio di manciate di nocciole
  • olio extra-vergine di olive
  • 1 spicchio d'aglio
  • ricotta salata
  • sale
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere presentare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.


Preparazione
Mondare il cavolo nero, togliendo la costa centrale e lavandolo bene sotto l'acqua corrente (il mio, essendo del G.A.S., va pulito con attenzione, perché spesso sono presenti ecologicissimi ma non edibili ospiti), quindi lessarlo in poca acqua.
Quando è tenero, scolarlo, farlo raffreddare un po' e tritarlo.

Nel frattempo far rinvenire i pomodori (se non sono sott'olio) in un pentolino di acqua a bollore.

Far prendere il bollore all'acqua per la pasta.

Tritare grossolanamente le nocciole e ridurre a dadini piccolissimi il pane secco.
In una padella far dorare uno spicchio d'aglio con un po' di olio extra-vergine di oliva quindi ripassarci il cavolo nero e i pomodorini tagliati a listarelle sottili. Eventualmente aggiungere qualche cucchiaio dell'acqua di cottura della pasta.

In un altro padellino tostare con poco olio i dadini di pane con le nocciole per un paio di minuti (non devono assolutamente bruciare)

Passare al mixer il cavolo nero insieme a un cucchiaio di nocciole e un po' d'olio fresco e rimetterlo in padella.

Quando la pasta è cotta, ma ancora molto al dente, scolarla lasciando da parte una tazza dell'acqua di cottura.

Mettere la pasta in padella e mescolarla con il pesto di cavolo nero, aggiungendo via via un po' di acqua di cottura.

Impiattare mettendo su ogni porzione un po' di nocciole e pane tostati, e una bella spolverata di ricotta salata grattugiata.
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Con questa ricetta partecipo al 100% Gluten Free (fri)Day, una gran bella iniziativa di Gluten Free Travel & Living, per condividere la buona cucina senza glutine con tutti, celiaci e non.

Le regole oramai dovreste saperle, ma vi lascio il nostro banner perché è sempre meglio ripetere.

gluten_free_friday

Semplice, no?
E allora, vi aspettiamo in tanti per il 100% Gluten Free (fri)Day! #GFFD

giovedì 5 dicembre 2013

... è scoccata L'ORA DEL paTE'


L'ORA DEL paTE'
  • Pagine: 144
  • A cura di: M.me La President 
  • Illustrazioni: Roberta Sapino / La Chat Egoiste
  • Fotografie: Sabrina de Polo
  • Editore: SAGEP
  • Costo: € 18,0 
  • Collana: I libri dell'MTChallenge (Wow!)
  • ISBN: 978-8863732597
41 ricette di paté, 8 di burri composti, 33 fra pani e crackers, grissini, muffins, scones chips e tutto quanto fa... la17esima sfida dell'Mtc!

Con un libro così per le mani, vi par possibile fare ancora anche un solo biscotto?

È un libro PARECCHIO bello, PARECCHIO diverso da quello che si vede in giro, con PARECCHIE ricette ma anche PARECCHIE indicazioni utili per imparare a cucinare meglio e con più soddisfazione: trucchi, suggerimenti, idee, spunti...
La grafica è fichissima, i disegni di Roberta una chicca dietro l'altra, le foto eleganti e per niente scontate.

Tutto questo popò di roba ve lo danno con solo 18€!
Tanta roba!
Se si pensa che son genovesi, è un miracolo, non si può perdere un'occasione simile! 

Lo stile poi, è inconfondibile: una scuola di cucina dove davvero si impara facendo e osservando quello che fanno gli altri!
Learning by doing, learning by looking, learning by reading, learning by copying. Learning by cazzegging. LEARNING.


Cosa sia l'MTC lo sanno tutti, non mi soffermerò a raccontarvelo. Ci tengo però a dire che in questo libro ci sono anch'io, con una mia ricettina di pane senza glutine, e questa cosa mi fa immensamente piacere, perché siamo tutti un po' vanitosi e ci piace esserci, ma anche perché è bello sapere che in un libro così bello ci siano anche delle ricette espressamente senza glutine (non solo mie ovviamente, sono in ottima compagnia, con Simonetta e Stefania).

Oggi pomeriggio, alla libreria Feltrinelli di Genova, il libro verrà presentato in pompa magna. Ci saranno un migliaio (...)  di blogger scatenate, e, in un angolo, a difendersi dagli assalti, M.me La President, che del libro è la curatrice, Fabrizio Fazzari, l'editor, Sabrina de Polo con le sue splendide foto e la grande Roby con i suoi ironicissimi e sciccosissimi disegni.

Io non ci sarò, purtroppo, me ne starò qui a rosicare. PARECCHIO.



Per celebrare lo spirito di questa iniziativa, vi propongo anche una ricetta ripresa dal libro, libro che per fortuna mi è arrivato due giorni fa (spedizione ultra-veloce, grazie Sagep!).

Ho scelto di rifare il paté all'hummus di Valeria Caracciolo di Murzillo Saporito perché adoro l'hummus e volevo andare a vedere se l'aggiungerci la panna acida lo avrebbe reso ancor più buono.
Praticamente learning by making fleas, in puro stile Starbooks, peraltro.

Così è stato: grazie Valeria per questa tua ricetta, che è PROMOSSA!

hummus paté



Paté all'hummus
  • 125 g di ceci secchi
  • 2 1 cucchiaio di salsa tahini (¶)
  • succo di mezzo limone
  • 50 g di panna acida
  • 1/2 cucchiaino raso di cumino in polvere (¶)
  • 1/2 cucchiaino raso di coriandolo in polvere (¶)
  • paprika dolce per decorare (¶)
  • olio extra-vergine di oliva
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere presentare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

hummus paté


Preparazione
La sera prima mettere a bagno i ceci dopo averli ben lavati sotto l'acqua corrente.
Il giorno dopo lavarli, sciacquarli, scolarli e versarli in una pentola piuttosto capiente. Coprirli con abbondante acqua e portarli a leggere bollore. Farli cuocere a fiamma bassa per circa un'ora (io ben di più): quando saranno teneri, saranno pronti. 
Passarli al frullatore insieme al succo di limone, al cumino, al coriandolo e alla salsa tahini. 
Per ultima aggiungere la panna acida, amalgamare bene e versare nello stampo (io in una ciotola).
Mettere il paté in frigo a rassodare fino al momento di servirlo, e guarnire all'ultimo momento con un filo d'olio extra-vergine di oliva e una spolveratina di paprika.

Io l'ho accompagnato con crudité e dei crostini di pane fatto con pasta da riporto, di cui spero di riuscire a parlarvi prossimamente.

Come se non bastasse, con questo libro la community dell'MTChallenge sostiene il progetto cuore di bimbi, della Fondazione aiutare i bambini: nata nel 2000, per iniziativa dell'ingegner Goffredo Modena, la fondazione sipropone di  dare un aiuto ai bambini poveri, ammalati, senza istruzione, che hanno subito violenze fisiche o morali e garantire loro l'opportunità e la speranza di una vita degna di una persona, nel mondo e in Italia. Sono 71 i Paesi del Mondo in cui  la Fondazione interviene, realizzando progetti mirati, concreti, natiper rispondere a emergenze reali e portati avanti con abnegazione,serietà e competenza. Fra questi, appunto, c'è cuore di bimbi, attivo dal 2005 in 10 Paesi, che ha permesso ad oggi di salvare la vita a 857 bambini altrimenti condannati da gravi cardiopatie congenite, con esiti spesso letali.
La Fondazione opera nella più assoluta trasparenza, nella convinzione che sia doveroso certificare  ogni voce con la massima chiarezza, in un dialog ocontinuo che unisce chi è desideroso di fare del bene con chi ha la possibilità di farlo in modo concreto, rispettoso e consapevole di muovere nella stessa direzione: quella dell'aiuto alle tante vittime di questo mondo, rese ancora più indifese dall'essere bambini.
Da oggi, anche la community dell'MTChallenge rema con Goffredo, con Sara e con gli oltre mille volontari sparsi sul territorio italiano - e lo fa con questo libro che è il primo tassello di quella che ci auguriamo possa essere una collaborazione duratura e proficua. 
Tutte le copie de L' ORA DEL paTE' contribuiscono alla campagna cuore di bimbi, in base ad un progetto che è nato contemporaneamente al libro e si è sviluppato in parallelo: potete trovarle in tutte le librerie d'Italia, sul sito della casa editrice, sul sito della onlus, su Amazon e su Ibs.

venerdì 29 novembre 2013

I biscotti senza glutine della squinzia buongustaia

biscotti squinzia buongustaia

È Venerdì. Il giorno più bello della settimana. Un po' sabato del villaggio per intendersi.
Quest'anno ne ho particolarmente bisogno, di sabati del villaggio, e anche di domeniche, a dire il vero.
La scuola mi affatica molto.
Sarà perché ho 10 classi, e centinaia di alunni.
Sarà perché faccio due materie molto diverse fra loro, Fisica e Materia Alternativa all'Insegnamento della Religione Cattolica.
Sarà perché non ho ancora deciso cosa fare l'anno prossimo, se chiedere trasferimento in una scuola più "normale" o restarmene in questa scuola così complessa ma che mi dà così tanto.
Saranno tante cose, ma sono veramente stanca.

Insomma, tutto questo per dire che ho bisogno di qualcosa che mi tiri su.
Ci ha pensato mia figlia, che ha fatto con le sue manine, ma davvero lei da sola, questi deliziosi biscottini: sono semplici, una frolla alla cannella., ma hanno un loro perché.
Grazie scricciola!

Sono molto contenta che tu stia imparando a provvedere alle tue esigenze di celiaca, io penso che per noi celiaci saper cucinare sia ancora più importante che per gli altri, visto quello che si trova in giro.

E con questa ricetta io e la squinzia buongustaia partecipiamo al 100% Gluten Free (fri)Day, una gran bella iniziativa di Gluten Free Travel & Living, per condividere la buona cucina senza glutine con tutti, celiaci e non.

Le regole oramai dovreste saperle, ma vi lascio il nostro banner perché meglio ripetere che dimenticare.

gluten_free_friday


Semplice, no?

E allora, vi aspettiamo in tanti per il 100% Gluten Free (fri)Day!

Biscotti della squinzia buongustaia
Ingredienti (per circa 40 biscotti)
  • 120 g di amido di mais (¶)
  • 115 g di farina di riso + quello per infarinare le placche (¶)
  • 35 g di fecola di patate (¶)
  • 30 g di farina finissima di mais (fumetto) (¶)
  • 2 g di xanthano (¶)
  • 2 uova + 1 per spennellare
  • 150 g di zucchero tipo Zefiro (io me lo faccio in casa nel mixer) 
  • 150 g di burro ammorbidito a temperatura ambiente
  • 1 cucchiaino di cannella in polvere (¶)
  • 1 goccio di latte per la spennellatura finale
  • 1 pizzico di sale
Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere presentare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

biscotti squinzia buongustaia



Preparazione

Separare i tuorli dagli albumi.Setacciare le farine e gli amidi e fare la fontana.
Mettere nel mezzo due tuorli leggermente sbattuti, il pizzico di sale, lo zucchero, il burro a piccoli pezzetti e la cannella in polvere. Amalagamare velocemente con la punta delle dita. Compattare a palla, avvolgere nella pellicola e far riposare in frigo per mezz'ora circa.
Nel frattempo preriscaldare il forno a 180 °C.
Togliere l'impasto dal frigo e stenderlo ad uno spessore piuttosto sottile (4 mm circa). Ritagliare con le formine preferite i biscotti fino a terminare l'impasto, reimpastare molto velocemente gli avanzi, ristendere e ritagliare altri biscotti, fino a terminare l'impasto.
Mettere i biscotti in due placche imburrate e infarinate (con farina di riso), spennellarli con il terzo tuorlo sbattuto con un gocciolino di latte. Lasciar riposare qualche minuto, e spennellare nuovamente.
Far cuocere in forno per circa 12 minuti: dovranno avere i bordi di un accennato color marroncino.
Toglierli dal forno e metterli a raffreddare su una gratella per dolci.
Riporli in vasi/scatole a chiusura ermetica.

La ricetta è tratta dal mio libro, pubblicato da Giunti Editore.

http://www.giunti.it/libri/cucina/pasticceria-gluten-free/

giovedì 28 novembre 2013

Una torta di compleanno alle castagne senza glutine ma con altre cose buone

torta gelato alle castagne

A questo MTC non è facile smettere.
Mancava un dolce e un lievitato, fra le mie proposte.

Il lievitato, confesso, la prima volta è venuto buonissimo, ed è finito prima di fotografarlo, la seconda ho voluto cambiare le cose, per migliorarlo, ed è finito nella spazzatura.

Dato che fare un lievitato non è una passeggiata, ed io, per grazia della preside, ultimamente sono a scuola tutti i pomeriggi, ho dovuto soprassedere.

Restava l'ipotesi del dolce.
In ponte ne avevo tre di dolci: un dolce perfetto per questa sfida, adattissimo, molto rustico e povero, che è un classico della famiglia e pubblicherò quindi fra breve, questa torta e un'altra idea folle che non ho avuto il tempo (vedi sopra) di realizzare.

Confesso che questo dolce non l'ho fatto oggi, ma parecchio tempo fa. Un anno e mezzo fa, per la precisione, è stata la torta di compleanno di mia figlia per i suoi 11 anni.
Non l'ho mai pubblicata perché mi sembrava troppo bella e necessitava di un'occasione, che poi non è mai capitata.
Capita adesso.

Perché la scelta è caduta proprio su questo dolce, che non è certo un dolce di cucina povera?
Perché è così buono, e di soddisfazione, e in tema con le castagne, che non potevo non proporvelo.
Se dovessi andare fuori concorso perché l'ho fatto tempo fa, o perché è troppo da pasticcera e poco da massaia, non mi offendo, almeno l'avrò finalmente pubblicato, cosa che meritava da molto tempo.

Fra l'altro contiene entrambi gli ingredienti di questa sfida: sia castagne in frutti che farina di castagne.

E il cioccolato, che delle castagne è il degno compagno.
Ed è un bell'esempio di copia-copia anche questa, visto che ho messo insieme varie cose viste qua e là. 

Ringrazio davvero la signorina Pici e Castagne per aver proposto un tema così stimolante e ricco di declinazioni possibili.

Ringrazio lo zio Piero per la ricetta della glassa Fagiotto, che non conoscevo e che è irresistibile, l'ho usata altre volte e finirne l'avanzo a cucchiaiate è un piacere veramente godurioso.

Ringrazio la Cardamoma per l'idea della dacquoise alle castagne, un'idea squisita e innovativa come sono tutte le sue idee in cucina, che ho però modificato usando solo farina di castagne.

Torta semifreddo alle castagne, con bavarese alle castagne, dacquoise alle castagne e glassa Fagiotto
      Ingredienti
      Per la dacquoise alle castagne 
      • 3 albumi 
      • 110 g di zucchero 
      • 120 g di farina di castagne (¶) 
      Per la bavarese alle castagne 
      • 300 g di castagne già sbucciate e lessate 
      • 150 g di latte 
      • 3 tuorli 
      • 150 g di zucchero 
      • 500 g di panna da montare 
      • 1 stecca di vaniglia 
      • 10 g di colla di pesce (¶)
      Per la glassa Fagiotto 
      • 175 g di acqua 
      • 150 g di panna 
      • 225 g di zucchero 
      • 75 g di cacao amaro (¶)
      • 8 g di colla di pesce (¶)
      Per la finitura
      • 100 g di cioccolato bianco (¶)
      Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere presentare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

      Preparazione


      Preparare la dacqouise alle castagne 
      Montare gli albumi a temperatura ambiente aggiungendo lo zucchero a poco a poco.
      Incorporare agli albumi la farina di castagne setacciata.
      Mettere nel sac à poche e fare un cerchio su una placca rivestita di carta forno grande 28 cm.
      Cuocere nel forno a 180° C per 12-15 minuti.

      Preparare la base tiramisu pastorizzata 
      Cominciare a montare i tuorli con un paio di cucchiai di zucchero (io in planetaria).
      Nel frattempo fare uno sciroppo con lo zucchero e un po' d'acqua, quella necessaria a bagnare lo zucchero. Quando lo sciroppo raggiunge i 121 ° C versare a filo sui tuorli, continuando a montare con le fruste. Continuare a montare finché la montata non raggiunge la temperatura ambiente. Mettere in frigo.

      Preparare la bavarese alle castagne 
      Lessare le castagne in 150 g di latte finché non si assorbe tutto, e passarle al passatutto.
      Mescolare la base tiramisu pastorizzata, le castagne, la colla di pesce ammollata e, alla fine, la panna montata.

      Mettere la dacquoise in un cerchio (io una tortiera con fondo sganciabile).
      Versarvi sopra la bavarese sulla dacqouise e mettere in freezer.

      Quando è ben congelata glassare con la glassa Fagiotto.

      glassare una torta

      Preparare la glassa Fagiotto 
      Mescolare per bene polveri e liquidi e portare alla temperatura di 103/104°.
      Far raffreddare fino ad una temperatura di 50°.
      Unire la colla di pesce, precedentemente ammorbidita in acqua fredda e strizzata per bene.
      Nel frattempo preparare un ciotolone, una griglia e un sostegno con un diametro più piccolo della torta.
      Non appena la temperatura della glassa arriva a 35°, togliere dal congelatore la torta, posizionarla come nella foto e iniziare a versare la glassa; fare in modo che coli per bene lungo i lati.

      Finitura del dolce
      Rimettere tutto in freezer, e prima di servire decorare con cioccolato bianco e un cornetto (non ho  temperato, tanto è tutto gelato e si rapprende subito anche d'estate)

      Tenuta in frigo dall'inizio della cena, all'ora del dessert era perfetta e molto goduriosa.

      torta gelato alle castagne la fetta

      La ricetta è tratta dal mio libro, pubblicato da Giunti Editore.

      http://www.giunti.it/libri/cucina/pasticceria-gluten-free/


      Con questa ricetta partecipo alla sfida di novembre 2013dell' MTC.
      La ricetta originale della signorina Pici e castagne





      MTC di novembre 2013

      sabato 23 novembre 2013

      Un secondo povero per l'MTC: polpette alle castagne, ovviamente senza glutine

      polpette di castagne bietoline in agrodolce

      Approfittando di un pomeriggio children-free, ce ne usciamo a braccetto per cercare i regali di Natale...

      Le finanze sono quelle che sono, ma ce la possiamo fare.
      In fondo c'è la crisi, no? Anche i negozi del centro, dove non vado più da anni, si saranno adeguati alla situazione.

      Prima tappa, un noto grande magazzino. Troveremo qualcosa per la suocera, una sciarpa per la cognata?

      "Bellina questa sciarpina! Anche se non so, magari è un po' poco..."
      "Poco?!?! 119€ ti paiono pochi?!?!?!?"
      Passiamo oltre...
      Le sciarpine sembrano essere gli oggetti più cari del creato, i 119€ di cui sopra non erano un'eccezione....

      Vogliamo parlare dei golf? Sotto i 100€ non c'è praticamente nulla, se non cosucce che sinceramente non mi metterei nemmeno io, nota sciamannata poco attenta al vestire.

      Un profumo? No, lasciamo perdere. Dopo la prima bottiglina minuscola a 120€... meglio lavarsi una volta di più! Ma con un sapone del supermercato, che anche i saponi, qui...

      Al reparto-casa va un po' meglio, qualcosa di abbordabile c'è, ma la presenza di ben tre libri della Parodi mi disamora definitivamente del luogo, e trascino fuori mio marito. Ai regali ci penseremo un'altra volta...

      Boh... Io lavoro, mio marito lavora, siamo due persone normali, ma, lo dico senza vergogna, non ce lo potremmo permettere di fare regali alla famiglia tutta spendendo fra i 100 e i 150 € ciascuno. Forse la famiglia è un po' numerosa, ma queste cifre mi sembrano spropositate. Di un consumismo spaventoso.
      In un momento storico in cui il consumismo non è proprio più una virtù.
      Mi vergognerei a spendere tutti questi soldi per dei regali di Natale, anche se ce l'avessi. 
      ...
      ...
      ...
      ...
      La prossima volta che i figli vanno agli scout, molto meglio un po' di sano sesso (si potrà dire sesso su un blog di cucina?)

      Tanto, quest'anno, in realtà come risolvere un bel po' di regali di Natale già lo so.
      E non saranno i soliti biscotti... ;-)

      Visto che siamo in tema di cucina low-cost, oggi polpette.Ma polpette di castagne! 
      La ricetta viene da un libro, il solito, "La farina di castagne della Val Bisenzio", e ci ho messo le bietoline del G.A.S. che sono buonissime e possono rendere sfiziosa anche una polpetta.

      Polpette alle castagne con bietolina in agrodolce
      Ingredienti
        • 380 g di castagne
        • 300 g di carne di maiale macinata
        • 1 uovo
        • sale
        • pepe
        • pangrattato senza glutine (¶)
        • timo
        • 2 mazzi di bietolina
        • 1 cipolla rossa
        • 1 manciata di uvetta
        • 40 g di pinoli
        • 1 peperoncino fresco
        • olio extra-vergine di oliva
        • olio di arachidi per friggere
          Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere presentare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.

          Preparazione
          Sbucciare le castagne e lessarle in abbondante acqua salata. Scolarle, togliere la pellicina e passarle al passapatate. Far raffreddare la purea.
          In una scodella mescolare con le mani la polpa di maiale macinata, la purea di castagne, l'uovo intero, un paio di pizziconi di sale, una grattata di pepe e le foglioline di tre rametti di timo.
          Formare delle polpettine abbastanza piccole, passarle nel pagrattato e friggerle in olio di arachidi bollente ma non troppo caldo (essendo fatte di carne cruda ci mettono un po' a cuocere e se l'olio fosse troppo caldo rischierebbero di bruciare). Tenere al caldo.

          Nel frattempo mondare le bietole, lavarle e farle lessare al dente senza aggiungere acqua.
          Tagliare a fette molto sottili una grossa cipolla rossa, e farla appassire in un paio di cucchiai di olio di oliva senza assolutamente bruciare in una padella anti-aderente, aggiungendo anche i pinoli, l'uvetta e il peperoncino.
          Quando la cipolla è appassita aggiungere le bietole grossolanamente tagliate e ben scolate.
          Aggiustare di sale, far insaporire e asciugare bene.
          Servire con le polpettine.

          Con questa ricetta partecipo alla sfida di novembre 2013dell' MTC.
          La ricetta originale della signorina Pici e castagne

          MTC di novembre 2013

          venerdì 22 novembre 2013

          Meringato o Marengo per il 100% Gluten Free (fri)Day

          marengo o meringato

          Siamo di nuovo a Venerdì. Il Gluten Free Travel & Living!

          L'autunno corre sempre veloce, accelerando come un treno, verso il Natale, è così pieno di cose, nel lavoro, a casa, nelle attività dei bambini, non si riesce a fermarsi, né a prendere fiato.

          Le giornate diventano ogni giorno più corte, ma si è così presi da tutto quello che c'è da fare che quasi non c'è tempo per rammaricarsene, ed anzi all'inizio è quasi un piacere sentirlo arrivare, l'inverno.

          La luce dei lampioni, la prima giornata di freddo, l'odore di legna bruciata... È incredibile come si senta ancora odore di legna bruciata nelle nostre città, non so se compiacermene o trovarlo un inquietante segno dei tempi di crisi, ricordo che l'anno scorso mi colpì la notizia che in Grecia, per la crisi, erano decuplicati i consumi di legna da ardere, la gente non aveva più soldi per pagare il gas.
          Notizie cupe.

          Qui noi ci preoccupiamo un po' per i regali di Natale, e un po' per lo stato di salute del conto corrente. Nessuno si arrabbia. Nessuno (o quasi) protesta.
          Si vede che ci va bene così.
          Corriamo veloci verso il Natale.

          E in vista delle feste, e del Natale, vi lascio il più classico dei dolci festaioli, il meringato o marengo, che potete trovare anche su D. Ricette.
          Un dolce adattissimo ad essere realizzato senza glutine anche dai meno esperti perché gli ingredienti a rischio sono pochi: zucchero a velo, cioccolato. Ce la potete fare, senza dubbio!

          Per quanto riguarda la programmazione del 100% Gluten Free (fri)Day vi rimando a Gluten Free Travel & Living. In sintesi ecco le semplici regole da seguire per partecipare:
          1. Pubblicare, ogni venerdì, una ricetta al 100% senza glutine.
          2. La pubblicazione dovrà essere sempre di venerdì
          3. Il post con la ricetta deve contenere il logo (gentilmente disegnato dalla bravissima Roberta Sapino del blog Le chat egoiste che ringraziamo di vero cuore) e il link a questo post su Gluten Free Travel & Living.4. Bisogna inserire il link della propria ricetta, nei commenti nel post di Gluten Free Travel & Living e noi la inseriremo al più presto nel nostro blog e poi faremo dei PDF tematici che potrete scaricare quando volete.
          5. Può partecipare chiunque, anche chi non ha un blog di cucina, mandando la propria ricetta al nostro indirizzo e-mail, corredata di una foto, oppure postarla su Facebook e lasciare il link nei commenti qui sotto.

          Semplice, no?

          E allora, vi aspettiamo in tanti per il 100% Gluten Free (fri)Day!

          Meringato o marengo
          Ingredienti
          • 4 albumi
          • zucchero: il doppio del peso degli albumi
          • 150 g di cioccolato in gocce (¶)
          • 500 g di panna fresca
          • 2 cucchiai di zucchero a velo  (¶)
          Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere presentare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili.


          Preparazione
          Cominciare a montare le chiare d'uovo a neve con metà dello zucchero e qualche goccia di succo di limone.

          Quando sono già ben montate, aggiungere il resto dello zucchero e continuare a montare a lungo. Io lo faccio con la planetaria, e ci vogliono più di dieci minuti. Alla fine dovrete ottenere una consistenza compatta, a picchi fermi, tale che, se rovescio la ciotola, il tutto resta dov'è. Anche il colore è importante: dovrà essere lucido, non semplicemente bianco.

          Quando le chiare sono sufficientemente montate, metterle in un sac-à-poche con bocchetta liscia. Nel frattempo disegnare su un foglio di carta forno due cerchi di 24 cm di diametro. Partendo dal centro dei cerchi, comporre con il sac-à-poche una spirale stretta, che riempia i cerchi completamente.

          Con la meringa avanzata preparare delle meringhe classiche formato mignon da usare nella decorazione finale del dolce.

          Infornare nel forno a 100°C, e farle cuocere pian piano, tenendo uno spiraglio aperto (per esempio mettendo un mestolo a bloccare lo sportello del forno) finché non sono perfettamente asciutte, anche tre ore, o di più.

          Quando la meringa è fredda, montare la panna con un paio di cucchiai di zucchero a velo, mettere anche questa in un sac-à-poche e splmanre sul primo disco di meringa, ricoprire con il secondo disco e decorare il dolce con la panna, le meringhette e le gocce di cioccolato fondente.
          Si potranno usare amarene sciroppate o quanto aggrada.
          Ottimo l'accostamenteo cioccolato fondente / scorze di arancio candite.

          Mettere il frigo e servire freddo.

          mercoledì 20 novembre 2013

          Dolcemente Pisa 2013



          Domenica 10 novembre sono stata a Dolcemente Pisa, una golosissima manifestazione sui dolci che si tiene alla splendida Stazione Leopolda di Pisa, giunta ormai alla settimana edizione.

          E, incredibile, non ci sono stata così spontaneamente, che già sarebbe stata una bella cosa, ma mi hanno invitato. Perché?
          Perché sono stata una delle tre blogger selezionate dall'iniziativa ExtraDOLCEMENTE, sui dolci all'olio extra-vergine di oliva. 
          Non avete idea dell'emozione, quando Cecilia dell'editore Cinquesensi, che ha curato l'ufficio stampa di Dolcemente Pisa, mi ha chiamato.

          Oh! Ne avevano invitate 100, di blogger, a questa iniziativa, e la mia è stata una delle tre ricette selezionate.
          Quando penso che in giuria, composta da otto giurati di eccezione, c'era addirittura Luca Lacalamita, chef patissier dell'Enoteca Pinchiorri, ancora non mi capacito.

          La mia ricetta, arrivata terza, era una ricetta della tradizione toscana, la Torta semolina, ovviamente rivisitata in versione gluten-free, e con olio extra-vergine d'oliva, che ho usato per la frolla al posto del burro.




          È stata una giornata davvero fantastica, dove ho avuto modo di fare un sacco di belle conoscenze, prime fra tutte le mie "colleghe" blogger: la spumeggiante Cristina Galliti (Insalata mista) arrivata seconda con il suo creativo soufflé glacé all'extra-vergine con sfoglia di cioccolato fondente con olive candite, qui colta in flagrante macaron


          e la super-professionale Maria Greco Naccarato (Kitchen in the city) prima classificata con i suoi solari bigné siciliani all'olio extra-vergine di oliva.


          Grazie a Daniela Mugnai di Vetrina Toscana per averci fotografate tutte e tre insieme e permetterci di conservare un ricordo di una così bella giornata.

          Oltre a visitare la manifestazione, dove ho incredibilmente potuto assaggiare svariate golosità senza glutine (gelati, creme spalmabili, torte e tortine, cioccolatini...)  ci hanno dato pure dei premi!!!

          Premi in natura...


          ... squisiti prodotti toscani offerti da Vetrina Toscana.

          Ma anche preziosissimi premi intangibili. 

           
          La giornata è cominciata con il corso sui macaron tenuto dalla competentissima Marcella Orsi.


          Non vedo l'ora di avere una domenica libera per poter mettere in pratica tutto quello che ci ha insegnato Marcella. Per fortuna che ho diligentemente trascritto sul mio quadernino gli appunti della lezione, non volevo dimenticarmi nemmeno una virgola!
          Finora i macarons mi erano sembrati un obiettivo irraggiungibile, ma con le spiegazioni così esaustive e dettagliate di Marcella adesso mi sembrano un'impresa quasi fattibile. Vedremo se riuscirò ad avere la meglio sulla mia notoria imbranataggine...Spero di aggiornarvi quanto prima su questo fronte!


          Come se non bastasse, abbiamo avuto l'opportunità di partecipare ad un workshop di food-fotografia della bravissima Laura Adani. Non conoscevo Laura, e mi ha subito colpito per il suo atteggiamento comunicativo e sempre sorridente, capace di far sentire a proprio agio chiunque. È un dono che, da insegnante, non posso non apprezzare.


          Ma Laura non è solo una persona deliziosa, è anche una fotografa eccezionale, e non si è certo tirata indietro: che si tratti di reportage, o di fotografia still-life, sento di aver imparato molto dal workshop di Laura, anche se poi metterlo in pratica non sarà facile, soprattutto per una che è veramente ortogonale alla fotografia come me. 
          È una cosa che mi fa imbestialire: pur avendo anche le competenze "scientifiche" per capire come può funzionare una macchina fotografica, e non spaventadomi di fronte a parole come "profondità di campo", "lunghezza focale", "apertura di diaframma" (tutti gli anni di studio da qualche parte saranno pur finiti!!!), mi manca totalmente la sensibilità. Ma non dispero: la bravura di Laura avrebbe potuto anche fare il miracolo!
           Lauraaaaaaaaaaaaaaaaa, pensaci tuuuuuuuuuuuuuuuuu!

           


          Nella realizzazione del suo workshop Laura è stata supportata da Patrizia Foresta, che, abile pasticcera, sotto i nostri occhi, come se fosse facile come bere un bicchier d'acqua, ha montato, "stratificato" e decorato in modo impeccabile una sensualissima red velvet.



          In questa bella giornata ho avuto modo di conoscere anche alcune blogger toscane, Forchettinagiramondo  e Ilaria per l'aria. È stato un piacere, e spero ci saranno altre occasioni!

          La giornata si è conclusa con la premiazione di ExtraDOLCEMENTE, ed una degustazione di olio extra-vergine d'oliva sapientemente illustrata dal maestro d'olio Fausto Borella, accompagnata dai gelati all'extra-vergine della gelateria De Coltelli di Pisa, veramente gustosi e particolari.


          Ed ecco le premiazioni:
          Maria Greco Naccarato ascolta soddisfatta Luca Lacalamita che parla dei suoi perfetti bigné siciliani.


          Cristina Galliti accanto a Sara Vitali dell'editore Cinquesensi giustamente soddisfatta, anche lei in attento ascolto dello chef patissier.



          E infine anch'io, che apparentemente rilassata, parlo del mio dolce. Rilassata io?!?!?! Ma se mi tremavano le gambe!!!!
          Grazie Cristina per la bella foto, che conserverò per ricordo di questa bella giornata passata insieme  e del grande onore che mi è stato fatto selezionando anche la mia proposta.


          domenica 17 novembre 2013

          Risotto castagne, porri e pancetta per l'MTC

          risotto castagne, porri e pancetta

          Per questo post metterò da parte Madame la President (tanto spero di riuscire a farne altri, ho già altre due ricette pronte, paura vero Signorina Pici e Castagne?). In questo periodo è parecchio presa su svariati fronti, spero che non se ne accorga...
          Il fatto è che vorrei parlare d'altro.
          Ovvero del senso che ha per me avere un blog di cucina (Già si comincia a sbadigliare).
          Potrei dire che lo faccio per diffondere il verbo della cucina senza glutine (Buuuuuuh!). Sarebbe credibile, visto che ho aperto il blog quattro mesi dopo la diagnosi, ma non sarei sincera. È sicuramente una delle motivazioni che mi spinge, ma non la principale. La motivazione principale è che, se ho aperto il blog per caso, ho anche capito subito che sarebbe stata una grandissima occasione per imparare. Con il blog avrei imparato a cucinare. (Seeee.... Ti piacerebbe....)Ed è successo proprio questo (Vedi sopra).
          Anche prima mi piaceva, ma non avevo né le competenze né la consapevolezza che ho adesso.
          Posso affermare che oggi sono diventata una cuoca consapevole. (Ma si plachi, ma quanto se la tira oggi!)
          Che non vuol dire che sappia cucinare particolarmente bene (anzi, la consapevolezza mi fa rendere conto ogni giorno di quanto ancora debba imparare) ma che lo faccio sapendo quello che faccio, o sapendo quello che dovrei fare. Non è poco, e non mi permette più sconti.
          Ci sono tante iniziative o blog che mi hanno aiutato in questo percorso. Ma se  ho imparato a cucinare consapevolmente, intendendo proprio le tecniche, ma anche a guardarmi intorno e ad espandere la mia visione della cucina, il merito è dell'MTC.  Non a caso, facendo salti mortali, ogni mese cerco di non mancare, perché so benissimo che ne uscirò più competente.

          risotto castagne, porri e pancetta 

          Questa lunga premessa si potrebbe sintetizzare in una sola frase:

          LA CUCINA SI IMPARA, NON SI INVENTA

          a meno di non essere un Ferran Adrià o un Bocuse, o un Pellaprat o un Carême, un Escoffier o un Brillat-Savarin, un Marchesi o un Cedroni. (Ecco, stai tornando ragionevole, per fortuna perché mi stavo preoccupando).

          Certo, ogni giorno ideiamo piatti apparentemente nuovi, ma se li guardiamo bene sono quasi sempre frutto di contaminazioni, sollecitazioni, suggerimenti che abbiamo preso da qualche parte, che sia un libro, una rivista, un forum o un blog.
          Magari capiterà ogni tanto di avere un'intuizione molto felice e molto originale, ma non è certo la norma. 

          E quindi per questo MTC n. 34 (mamma quanta strada è stata fatta!) proposto dalla signorina Pici e Castagne, che è l'apoteosi della tradizione, della cucina povera e del territorio, come si legge splendidamente nel suo post, ovvero della cucina che amo io incondizionatamente, copierò.



          Copierò da un libro poco noto, La farina di castagne della Val Bisenzio, di Claudio Martini editore.
          È un libro bellissimo, pieno di storie ed immagini di una parte della Toscana misconosciuta, che come l'Amiata è terra di montagna, povertà, fatica, emigrazione. La montagna Pratese, la Val Bisenzio è una terra che ha conosciuto la spoliazione del suo territorio, ad opera dalle tintorie di tessuti che hanno usato, fin dal Medio Evo, così tanto le sue ricchissime acque da far scendere la falda acquifera di qualche centinaio di metri!
          Adesso le tintorie non ci sono più, sono cattedrali abbandonate che costellano un territorio povero, ma splendido, che tenta faticosamente di risollevarsi attraverso il turismo e alcune attività agro-pastorali di qualità.

          La ricetta che propongo oggi non è nel libro, ma è un collage di una serie di idee che ho trovato in questo libro, e mi piace ricordarlo perché è il primo libro che fu "starbookato" dallo Starbooks, altro progetto a cui sono onorata di partecipare e dal quale sto imparando tanto. 

          risotto castagne, porri e pancetta

          Risotto castagne, porri e pancetta
          Ingredienti
          (per quattro persone)
          • 320 g di riso Vialone nano
          • 300 g di castagne + 12 castagne
          • 3 porri
          • 1 bicchiere di vino bianco
          • olio extra-vergine di oliva
          • 1 foglia di alloro
          • pecorino stagionato 
          • 220 g di pancetta tesa (rigatino) (¶)
          Gli ingredienti contrassegnati con il simbolo (¶) sono alimenti a rischio per i celiaci e per essere consumati tranquillamente devono avere il simbolo della spiga barrata, oppure essere presenti nel prontuario dell'Associazione Italiana Celiachia, o nell'elenco dei prodotti dietoterapici erogabili, o riportare sulla confezione la scritta SENZA GLUTINE.

          Preparazione
          Togliere la buccia alle castagne. Far prendere il bollore a un pentolone d'acqua e lessare le castagne al dente. Scolarle e togliere la pellicina, cercando di tenerne intere almeno 12, appunto.
          Mondare i porri, tagliandoli a croce e mettendoli a bagno per eliminare le impurità (P.S. Finché non prendevo le verdure dal contadino, con il G.A.S., mi sono sempre domandata a cosa servisse questa operazione: i porri che trovavo erano sempre perfetti. Adesso lo so: ci sono delle piccole creature che si insinuano fra le foglie del porro e vanno tolte, cosa che si fa benissimo se si puliscono come ho descritto. E sono sempre più contenta di prendere le verdure dal contadino: che schifezze gli daranno quegli altri per ammazzare tutte queste creature?). Tagliarli a striscioline sottili, e metterli a stufare nella pentola dove si farà il risotto, con 1/2 bicchiere d'olio, finché non sono molto morbidi, eventualmente aggiungendo un mestolino d'acqua.

          Tenere da parte le 12 castagne più belle, sbriciolare grossolanamente le altre e metterle in una pentola con 1,5 l di acqua e una foglia di alloro. Far prendere il bollore.

          Quando i porri sono morbidi, versare nella pentola il riso. Far rosolare finché diventa translucido e quindi sfumare con un bicchiere di vino a cui si sia precedentemente tolto l'alcool facendolo bollire in un pentolino per qualche minuto.
          Quando il riso è sfumato, continuare la cottura del risotto con il brodo di castagne. Se ci sono alcuni pezzi di castagna va bene lo stesso, non sarà spiacevole trovarseli sotto i denti, e poi in cottura si ammorbidiranno fino a disfarsi.

          Nel frattempo tagliare la pancetta a fette sottili. Arrotolare 12 fette sulle 12 castagne tenute da parte, ed il resto tagliarla a striscioline sottili.

          Pre-riscaldare il forno a 200° C.

          Quando il risotto è cotto al dente, spegnere il fuoco e lasciarlo riposare.

          Nel frattempo che riposa, mettere le castagne bardate con la pancetta in forno, e far rosolare la pancetta tagliata a striscioline in un padellino.

          Quando le castagne in forno saranno cotte (ci vorranno 5-8 minuti) e la pancetta sarà diventata croccante e avrà perso il suo grasso, mantecare il risotto con abbondante olio extra-vergine di oliva e pecorino grattugiato.

          Comporre i piatti mettendo un buon mestolo di risotto, una manciata di pezzettino di pancetta rosolata e 3 castagne bardate ed eventuale altro pecorino grattugiato.

          Con questa ricetta partecipo alla sfida di novembre 2013dell' MTC.
          La ricetta originale della signorina Pici e castagne

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